Se la storica Confraternita del Santissimo Sacramento di Civitanova ha festeggiato l’anno scorso i 500 anni della fondazione, l’analogo sodalizio di Morrovalle – avente lo stesso nome – segue gagliardamente a ruota, perché in questo 2024 ricorrono i 480 anni dalla sua costituzione. È stata ufficializzata, infatti, esattamente il 25 aprile 1544. Nel 1612 è stata aggregata a quella centrale di Roma. Tra solo quattro lustri anch’essa taglierà, dunque, il traguardo del mezzo millennio. E come Civitanova la Confraternita di Morrovalle è funzionante, con una ventina di confratelli iscritti, capeggiati dal Priore Giancarlo Froccani, che partecipano nel corso dell’anno – indossando tunica e mantellina – alle varie processioni previste dal calendario liturgico.
Tra gli iscritti, sin da ragazzo, anche Rodolfo Lattanzi, autore di un’agile pubblicazione nella “Collana monografica” promossa dall’Archeoclub, di cui è attiva presidente Nazzarena Acquaroli. L’Archeoclub l’ha inserita più volte nell’iniziativa “Chiese aperte”. Inizialmente si chiamava “Confraternita del Corpo e Sangue di Cristo”, diventata del Santissimo Sacramento dopo il Concilio di Trento, in base al quale in tutta Italia è stata dato un impulso notevole all’associazionismo laicale, per elevare spiritualmente il popolo e garantire nel contempo opere di carità e di assistenza ai poveri e malati. Quella strategia “controriformistica” ha dato copiosi frutti sotto il profilo religioso e sociale. Gli storici lo confermano. Non c’è Comune italiano, anche più piccolo, in cui non ci sia una Confraternita del Sacramento. Dagli anni 1553-1556 il Comune affidò alla nostra Confraternita (foto interni tratta da “Morrovalle porzione d’infinito”) la gestione del “Pio Monte di Pietà” fino al 1860. I Monti di pietà per il “microcredito” – senza interesse o con un tasso esiguo – sono stati una felice “invenzione” dei francescani come San Bernardino da Siena (che venne infatti a Morrovalle, dove gli è stata dedicata una Porta), San Giacomo della Marca (di Monteprandone) ed altri in funzione anti usura, per risolvere finalità economiche reali delle famiglie, degli artigiani e dei mercanti. Se ne sono occupati storici dell’economia come Giacomo Todeschini, Viviana Bonazzoli, Luigino Bruni e Marco Moroni.
“La novità del Monte – spiega il recanatese Moroni, già storico della Politecnica Marche – consiste nel fatto di non fornire più elemosina, ma credito”. La Confraternita ha una sua propria Chiesa-Oratorio nel cuore del centro storico, in via Umberto I, compresa tra i numeri civici 36 e 38. La struttura all’esterno presenta un campanile a vela ed un bel portale con timpano triangolare (foto). All’interno la navata è unica (mt 12,50×6,50). Gli spazi sono dedicati a chiesa, sacrestia, cantoria e archivio. Unico inconveniente: dal 2016, ovvero dal terremoto, la sede della Confraternita non è agibile. Si è in attesa che quanto prima si possano effettuare gli interventi necessari, perché tutte le pratiche post-sisma sono state espletate dal Comune in tempo utile.
Ennio Ercoli
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