Cartelle esattoriali: blocco del conto corrente senza autorizzazioni e con collegamento diretto agli archivi della banca.
La legge di Bilancio per il 2024 promette pignoramenti sul conto più veloci quando ad agire è l’Agente per la Riscossione Esattoriale (Agenzia Entrate Riscossione o l’agente per le entrate locali). La nuova norma estende all’Esattore il potere – già previsto in capo all’Agenzia delle Entrate – di affacciarsi sull’Anagrafe dei rapporti finanziari per individuare i rapporti bancari del contribuente moroso.
Cerchiamo di comprendere meglio come funzionerà, da gennaio in poi, il nuovo meccanismo.
La cartella esattoriale
Come sempre, il pignoramento presuppone sempre la notifica di una cartella esattoriale o di un accertamento immediatamente esecutivo delle Entrate (in questo secondo caso però, l’Esattore invia una lettera semplice con la comunicazione di “presa in carico” della riscossione).
Da tale atto decorrono 60 giorni per consentire al contribuente di fare ricorso al giudice.
L’avvio del pignoramento
Se dalla data di ricevimento della cartella esattoriale sono decorsi più di 12 mesi, l’Esattore deve inviare un ulteriore sollecito, chiamato “intimazione di pagamento” a pena di nullità del pignoramento.
La riforma fiscale in corso mira ad estendere il termine di un anno di efficacia della cartella.
Tale termine non si applica se l’attività dell’Agente è l’iscrizione di una ipoteca o di un fermo amministrativo.
Il pignoramento
Svolte tali attività, l’Esattore può procedere a individuare i beni del contribuente da sottoporre a esecuzione forzata e quindi avviare il vero e proprio pignoramento.
Un tempo questa attività era piuttosto complicata: per poter conoscere i conti correnti del debitore, l’Agente per la Riscossione doveva affacciarsi all’Anagrafe dell’Agenzia delle Entrate, previa autorizzazione del Presidente del Tribunale. Con la riforma tutto ciò non è più necessario. Difatti, tra le pieghe della bozza della legge di bilancio per il 2024 spunta anche la “velocizzazione” dei pignoramenti presso terzi dell’agente della riscossione. Quest’ultimo potrà, in via stragiudiziale, accedere con collegamento telematico diretto, alle informazioni sulle risorse del debitore sui suoi conti correnti. Se trova disponibilità sul conto, anche presso più istituti finanziari, l’Esattore può procedere subito al blocco delle somme presso terzi inviando alla banca una richiesta di “storno” delle somme dal conto del debitore a quello dell’Esattore medesimo.
L’Agente per la riscossione tuttavia non potrà procedere senza aver informato di ciò il contribuente nei 30 giorni successivi dalla richiesta di pagamento alla banca, pena la nullità del pignoramento.
Nuova misura sul vincolo dei pagamenti della PA
La legge di bilancio prevede inoltre un’altra misura nei confronti di chi non paga le cartelle esattoriali. Chi ha debiti scaduti e già iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi complessivamente superiori a centomila euro, non potrà avvalersi della compensazione con i crediti eventualmente vantati nei confronti della pubblica amministrazione. Una preclusione destinata a cessare a seguito della completa rimozione delle violazioni contestate.
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