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Per i lavoratori del settore pubblico arriva la nuova tagliola dell’INPS, o meglio il nuovo taglio previdenziale che render la pensione ancora pi contenuta, nonostante i tanti anni di contributi versati.

A riferirlo l’ultima Circolare dell’Istituto, che informa gli ex-lavoratori di alcuni settori della Pubblica Amministrazione di una nuova penalizzazione in arrivo nel proprio assegno previdenziale.

Vediamo insieme chi sono gli sfortunati, e in cosa consiste il taglio nell’assegno della pensione.

Per saperne di pi in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Pensioni e Aggiornamenti.

Pensioni: chi si ritrover con il taglio dell’INPS

Da tempo c’era nell’aria questo taglio delle pensioni da parte dell’INPS, visto che era gi presente nella Legge 213/2023, ovvero la Legge di Bilancio.

E’ servita per la Circolare 78/2024 per confermare quanto gi disposto nella Manovra.

Andando al sodo, a essere colpiti dal taglio della pensione saranno gli ex dipendenti iscritti presso CPDEL, CPI, CPS e CPUG, ovvero le ex Casse Previdenziali per:

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    insegnanti di asilo e scuole elementari parificate,

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Il taglio parte dall?1 gennaio scorso, e riguarder principalmente chi andato in pensione con un?anzianit contributiva al 31 dicembre 1995 inferiore ai 15 anni.

Altra nota della Circolare, dal prossimo anno scatta inoltre l’incremento della finestra mobile, ovvero il periodo che va dalla maturazione del diritto alla pensione alla liquidazione della stessa.

Per la precisione, si passa dai 3 mesi del 2024 a 4 mesi gi dal prossimo anno, fino a salire a 9 mesi entro il 2028.

Pensioni: a quanto ammonta il taglio

Il taglio dell’INPS non va a toccare proprio l’importo dell’assegno, quanto alcuni parametri, in questo caso le aliquote di rendimento.

Si trattano di percentuali applicate sulla media delle ultime retribuzioni per quantificare l?importo spettante con le regole del calcolo retributivo.

Ricordiamo, infatti, che l’uscita previdenziale di questi lavoratori prevede la maturazione di 15 anni di contributi prima del 1995, tutti anni calcolati col modello retributivo.

Prima, la norma prevedeva che per i periodi pre-1995 si applicasse un’aliquota contributiva che poteva superare anche il 20% (si veda l’allegato A della legge 26 luglio 1965, n.

965), mentre per quelli post-1995 rimaneva fissa al 2%.

Con le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio (si veda il comma 157), l’aliquota pre-1995 scende ora al 2,5%.

Lo stesso calcolo vale anche per l’onere da riscatto, calcolato con il metodo della riserva matematica, per i periodi pre-1995.
In questo caso, la modifica render l’onere ancora pi pesante per le domande presentate nel corso nell?anno corrente.

Pensioni: come evitare il taglio dell’INPS

L’unico modo per evitare il taglio dell’INPS quello di avere un?anzianit contributiva inferiore ai 15 anni al 31 dicembre 1995.

Lo stesso vale nel caso in cui si vada in pensione per raggiungimento dei limiti di et o in seguito a collocamento d?ufficio, quest’ultimo a causa del raggiungimento delle condizioni previste dagli ordinamenti di appartenenza.

E cos anche nel caso in cui si raggiungano entro il 31 dicembre 2023 i requisiti della Pensione Anticipata (con o senza collocamento in ufficio all’et di 65 anni), oppure quelli di:

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    Assegno straordinario di solidariet,

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Nel caso per dell’Assegno e dell’Isopensione, se utilizzate per il collocamento in quiescenza con meno di 15 anni di contributi, precisa Money.it, scatter comunque l?aliquota ridotta.

Altro modo per evitare il taglio, nel caso degli iscritti alla CPS (Sanit), bisogna ritardare l’uscita pensionistica di 3 anni, visto che per loro il taglio si riduce di 1/36 per ogni mese in cui si posticipa l?accesso alla pensione.

Per quanto riguarda invece l’incremento della finestra mobile sopramenzionato, esso vale per tutte le uscite previdenziali meno che per la pensione anticipata e la pensione anticipata precoci (Quota 41) con il cumulo dei periodi assicurativi.

 

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