Crack finanziario per la soubrette torinese, nonché ex miss Italia, Cristina Chiabotto. La 33enne, infatti, è indebitata con il fisco e per questo ha chiesto la procedura di liquidazione prevista dalla legge 3/2012 (la cosiddetta “salva-suicidi”) che, in caso di indebitamento, “attribuisce al debitore non fallibile la facoltà di proporre ai creditori un piano di ristrutturazione del debito. Ossia offre al debitore (in questo caso la Chiabotto) l’utilizzo di un mezzo alternativo per soddisfare i debiti sorti, attraverso un accordo o un piano del consumatore.
La Chiabotto ottenuto dal tribunale di Ivrea la procedura perché, scrive il giudice, “non ha posto in essere atti in frode ai creditori” e in qualità di “lavoratrice autonoma nel campo dello spettacolo e ha incassato un reddito netto (ndr) quantificabile per l’anno 2019 di euro 253mila, in ragione della media dei redditi percepiti nei quattro anni precedenti e dei contratti in essere”.
La cifra quantificata ed esposta nella procedura aperta dal Tribunale è di 2 milioni e mezzo di euro nei confronti dei creditori. Per oltre 2,1 milioni riguarda cartelle notificate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, per 252mila euro si tratta di un debito con l’Agenzia delle Entrate; per 93mila euro a causa di un mutuo acceso con la Banca Sella; c’è anche un piccolo debito con un condominio torinese per spese non pagate.
Nelle carte vengono elencati i beni mobili e immobili della Chiabotto per adempiere ai propri debiti come i vari negozi di proprietà della soubrette a Torino e Borgaro Torinese di cui è proprietaria insieme alla sorella.
Nella dichiarazione presentata a giugno l’ex Miss Italia aveva dichiarato che il suo nucleo familiare era composto da nonna pensionata, mamma casalinga e sorella studentessa chiedendo spese di mantenimento mento per 50 mila euro annui.
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