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Matteo Salvini continua a proporre il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali chiedendo una pace fiscale: la sua proposta riguarda i debiti fino a 30mila euro.

Pace fiscale, tregua, condono. A prescindere dalle parole che si decide di utilizzare, il risultato non cambia: una parte del governo Meloni spinge per un nuovo intervento sulle cartelle esattoriali, che faceva parte del programma dal centrodestra alle ultime elezioni politiche. Da giorni ne sta parlando incessantemente il ministro Salvini, ma anche da Forza Italia continuano a levarsi voci a favore, soprattutto quella dell’ex capogruppo Cattaneo. In sostanza parliamo di una proposta di saldo e stralcio: se hai un debito con lo Stato paghi una parte del dovuto e il resto viene automaticamente cancellato.

In questi anni sono state adottate due modalità per risolvere la questione pendente dei milioni e milioni di cartelle esattoriali che regolarmente sono “pronte a partire dall’Agenzia delle Entrate“: il saldo e stralcio e la rottamazione. Con la legge di Bilancio, quest’anno, è stata prevista una nuova definizione agevolata – chiamata rottamazione quater – che permetteva di risolvere i propri debiti con il fisco rateizzandoli ed eliminando sanzioni, interessi di mora o aggio. I termini, però, sono scaduti il 30 giugno scorso.

Non è un caso che, da allora, Salvini sia tornato all’attacco citando la pace fiscale praticamente durante ogni dichiarazione pubblica. Il vicepresidente del Consiglio ha anche spiegato qual è la sua proposta: per i debiti fino a 30mila euro si chiede di pagare una quota, probabilmente la metà, il resto viene stralciato.

In passato il governo Conte uno ha varato una misura simile, ma con dei paletti rispetto alle date a cui risalivano le cartelle e soprattutto con un tetto Isee di 20mila euro. In questa nuova proposta non sembra ci sia l’intenzione di porre limiti.

Da Forza Italia spingono per andare avanti sulla pace fiscale, visto che già in passato il partito azzurro aveva proposto una soluzione per smaltire decine di milioni di cartelle: saldo e stralcio con la possibilità di una rateizzazione che però fa perdere progressivamente il vantaggio. Ad esempio: se si salda tutto in una rata si ha uno sconto del 40%, se si scelgono più rate si scende al 20%, al 15% e così via.

L’orizzonte temporale più vicino, per un’operazione del genere, è senz’altro la legge di Bilancio. Prima di fine anno, è difficile pensare che si possa sbloccare questa situazione. Anche perché, nella delega passata dalla Camera al Senato, non c’è praticamente alcun riferimento alla pace fiscale.



 

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