Detrazioni e deduzioni “dimenticate” nel 730 precompilato: sanzioni per i contribuenti nonostante le tasse più alte del dovuto.
L’accettazione integrale del 730 precompilato può costare molto cara: sono tanti, difatti, gli errori riscontrati dai contribuenti, dalla semplice assenza di spese da dedurre o detrarre (non tutte sono precaricate nella dichiarazione), all’erronea indicazione dei redditi percepiti. Talvolta gli errori non dipendono dall’Agenzia delle Entrate, ma dalla compilazione del modello CU (che ha sostituito il vecchio CUD) da parte del datore di lavoro o del committente o dalla trasmissione dei dati da parte degli enti responsabili: è dunque consigliabile esaminare la propria
dichiarazione precompilata quanto prima, per poter correggere tutti gli sbagli.
730 precompilato e redditi diversi
Gli errori più gravi e più salati per i contribuenti riguardano soprattutto chi possiede redditi diversi, assimilati a quelli da lavoro autonomo, come l’associazione in partecipazione (nel2015 era possibile stipulare, sino al 25 giugno, dei contratti di associazione in partecipazione con apporto di solo lavoro) e il lavoro autonomo occasionale.
Per quanto concerne i contribuenti che possiedono una certificazione unica da associazione in partecipazione, è stato riscontrato che il 730 precompilato non riporta il reddito al netto dei contributi previdenziali (come avviene normalmente per i dipendenti, il cui reddito imponibile è già al netto della contribuzione a carico del lavoratore): all’interno del quadro D3 (redditi diversi) deve difatti essere indicato il reddito al lordo della contribuzione a carico del contribuente, che deve essere indicata nel quadro
E21.
Il più delle volte, invece, non risulta alcun importo nel quadro E21 della dichiarazione precompilata: a seguito di questo, il contribuente si trova a pagare le tasse su un importo mai percepito, in quanto dal compenso lordo devono essere scalati i contributi “ignorati” dal 730 precompilato.
Lo stesso avviene per chi possiede altri redditi diversi assimilati a quelli da lavoro autonomo: per chi percepisce redditi da lavoro autonomo occasionale, ad esempio, devono essere riportate le spese inerenti all’attività all’interno del quadro D ed eventuali contributi previdenziali pagati dal lavoratore nel quadro E21 (chi presta lavoro autonomo occasionale è obbligato all’iscrizione alla gestione separata dell’Inps se supera 5.000 euro annui di compensi).
In tutti questi casi, dunque, il contribuente non può accettare la dichiarazione integralmente, ma è costretto a modificarla, o a presentarla tramite CAF.
730 precompilato e spese
Numerosissimi anche gli oneri deducibili e detraibili sostenuti dal contribuente nell’anno che non sono presenti nel 730 precompilato: dalle
spese sanitarie (che sarebbero dovute essere integralmente indicate, ma in molti casi non compaiono), alle spese scolastiche, ai canoni di affitto, alle erogazioni liberali…Anche in queste ipotesi il contribuente, carte alla mano, dovrà verificare i costi sostenuti da dedurre e detrarre e dovrà apportare le opportune correzioni al modello.
730 precompilato e detrazioni
Bisogna anche fare attenzione alle detrazioni per redditi da lavoro:
– se il contribuente possiede reddito di lavoro dipendente o assimilato o di pensione, assieme a redditi di lavoro autonomo, le due detrazioni non possono essere cumulate anche se i periodi di lavoro nell’anno non coincidono: la detrazione sui redditi di lavoro autonomo, difatti, non è ragguagliata al periodo di effettivo lavoro;
– se invece il contribuente possiede reddito di lavoro dipendente o assimilato assieme a redditi di pensione, può fruire delle due detrazioni se i periodi non coincidono: spesso, però, è stato riscontrato che la procedura non applichi correttamente entrambe le detrazioni; in questi casi, è bene effettuare un approfondito controllo dei modelli Cu e verificare che non ci siano errori relativi alla collocazione dei
giorni di spettanza, per non perdere delle detrazioni ed abbassare l’imposta dovuta.
730 precompilato e mutui
Diversi errori sono stati riscontrati anche nel caricamento degli interessi del mutuo per l’acquisto della prima casa: spesso l’onere detraibile non compare nella dichiarazione, specie nel caso in cui ci sia stata una surroga da una banca all’altra. Bisogna dunque calcolare e inserire manualmente gli importi detraibili.
730 precompilato e bonus mobili
Nonostante l’Agenzia delle Entrate abbia chiarito che i mobili (e i grandi elettrodomestici) per i quali è possibile fruire della detrazione Irpef del 50% possano essere pagati non solo con bonifico parlante, ma anche con bancomat e carta di credito, chi ha pagato con questi strumenti non troverà la spesa precaricata. L’Agenzia, difatti, ha tutti i dati delle operazioni regolate con carte o bancomat, ma non è in grado di estrarli dalle comunicazioni ricevute dai sostituti d’ imposta.
I dati mancanti nel 730 precompilato, dunque, sono davvero numerosi, così come numerosi sono stati i problemi riscontrati dai contribuenti, a partire dalla navigazione, né semplice, né immediata. L’assistenza di un commercialista o di un consulente resta, dunque, indispensabile, nonostante la propaganda in merito alle avvenute semplificazioni degli adempimenti.
Semplificazioni che possono costare doppiamente care al contribuente: chi accetta un 730 errato e si ritrova a pagare più tasse del dovuto, è comunque sanzionabile per non aver corretto gli errori del modello. Oltre al danno, la beffa.
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