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L’erogazione del bonus destinato alle madri lavoratrici con almeno due figli, previsto per il mese di gennaio 2024, è stato ufficialmente sbloccato ma non verrà erogato in automatico. Al contrario, sarà necessario presentare una richiesta e, a tal proposito, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha stilato una guida per cercare di rispondere alle domande più frequenti e capire come muoversi per ottenerlo in busta paga.

In cosa consiste il bonus mamme lavoratrici 2024

L’iniziativa, introdotta con la Legge di Bilancio del 2024 (n. 213/23) dal governo Meloni – che ha stanziato 450 milioni di euro – mira a sostenere le donne (madri) nel mercato del lavoro. Come ha dichiarato di recente il Primo Ministro: «Il concetto che vogliamo stabilire è che una donna che mette al mondo almeno due figli, in una realtà in cui noi abbiamo disperato bisogno di invertire i dati sulla demografia, ha già offerto un importante contributo alla società, e quindi lo Stato cerca di compensare pagando i contributi previdenziali».

Si tratta di uno sconto fino a 3mila euro all’anno sui contributi previdenziali rivolto alle mamme lavoratrici con almeno due figli a carico. In altre parole, dovrebbe tradursi in un aumento in busta paga pari a circa 70 euro al mese (somma che, in alcuni casi, potrebbe aumentare fino a 140 euro). In sostanza, il bonus mamme costituisce una decontribuzione del 9,19% del totale dello stipendio, equivalente alla parte dei contributi che la madre lavoratrice sarebbe tenuta a versare per il contributo IVS nel settore privato e il contributo FAP nel settore pubblico.

La relazione tecnica associata alla legge di bilancio 2024 stima, infatti, che circa 800mila donne potrebbero beneficiare di questa misura. Nel settore privato, le madri lavoratrici con due figli, di cui uno sotto i 10 anni, ammontano a circa 571mila, mentre quelle con tre o più figli, di cui uno minorenne, sono 111mila.

Come richiedere il bonus mamme

Come detto, por poter ottenere il bonus mamma è fondamentale fare richiesta, in quanto non viene erogato in maniera automatico. Ecco che, quindi, le madri lavoratrici dovranno fare presente al datore di lavoro l’intenzione di beneficiare del bonus, allegando i dettagli sui figli inclusi i codici fiscali. In risposta, i datori di lavoro sono autorizzati a includere nell’elaborazione delle buste paga l’agevolazione fiscale dedicata alla dipendente, come indicato dall’Inps in una recente circolare.

In alternativa, le dipendenti hanno l’opzione di trasmettere direttamente all’Inps le necessarie informazioni tramite una specifica piattaforma, la cui accessibilità sarà annunciata sul sito ufficiale dell’ente.

Chi può usufruire del bonus mamme

Questa iniziativa è rivolta alle madri lavoratrici che hanno almeno tre figli, purché il più giovane non abbia superato i 18 anni di età. La misura sarà applicabile dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2026. Per le madri di due figli, il beneficio è disponibile a condizione che il figlio più piccolo non abbia ancora compiuto 10 anni, tuttavia questa opzione è limitata all’anno 2024 e viene offerta in fase sperimentale.

Attenzione, in ogni caso posso usufruirne coloro che operano nel settore pubblico o privato e detengono contratti a tempo indeterminato, compresi quelli part-time. Non rientrano nei criteri del premio le madri con un solo figlio, anche se disabile, le lavoratrici domestiche, le pensionate, le dipendenti a tempo determinato, le professioniste autonome, le disoccupate e le collaboratrici occasionali.

 

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