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Il microcredito rappresenta un aspetto innovativo della nuova Legge di Bilancio 2022 perché prevede l’ampliamento delle possibilità di accesso ai finanziamenti.

La piccola imprenditoria costituisce la spina dorsale del sistema economico dell’Italia: le PMI sono 160 mila e sviluppano un fatturato di oltre 1 miliardo di euro e  4,5 milioni di addetti. Nel 2020 il settore ha vissuto un calo del 12,2% con oltre il 25% delle imprese che hanno avuto una marginalità negativa. In questo scenario, il microcredito assume un’importanza strategica nella ripresa economica del Paese.

 

Microcredito: che cos’è

Il microcredito comprende piccoli finanziamenti erogati a chi intende intraprendere un lavoro autonomo o un’attività imprenditoriale. La definizione deriva da due ragioni:

  • le attività coinvolte sono piccole o medie
  • gli importi finanziati sono ridotti, ma sufficienti ad offrire un contributo utile.

 

Il microcredito è disciplinato dal decreto Mise  del 18 marzo 2015 e dal decreto 176/2014.

 

Il microcredito 2022 estende i finanziamenti anche alle società a responsabilità limitata.

I finanziamenti passano da 40.000 euro a 75.000 euro, mai oltre i 100.000 euro in casi specifici, rimborsabili entro e non oltre i 15 anni

Il microcredito consiste in un finanziamento a medio-lungo termine che consente di aiutare soggetti che vogliono intraprendere un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa che non posseggono garanzie idonee a rivolgersi al sistema creditizio tradizionale.

 

Microcredito: cosa finanzia

L’attività di microcredito prevede sostegno a:

  • attività di lavoro autonomo
  • microimpresa in forma individuale, associazione, società di persone, società a responsabilità limitata, società a responsabilità semplificata o società cooperativa.
  • Promozione finalizzata all’inserimento di persone fisiche nel mondo del lavoro.
Microcredito Requisiti

Microcredito Requisiti

I finanziamenti sono finalizzati anche a:

  • acquisto di beni o di servizi strumentali utili all’attività svolta, compreso il pagamento dei canoni leasing e delle spese connesse a polizze assicurative. I finanziamenti prevedono anche la forma di micro-leasing finanziario
  • retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori
  • pagamento di corsi di formazione mirati a migliorare la qualità e le capacità tecniche dei lavoratori, degli imprenditori e dei dipendenti
  • pagamento di corsi di formazione universitaria e post-universitaria finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro delle persone fisiche che possono beneficiare del finanziamento.

 

 

Microcredito: requisiti

Il microcredito viene concesso dalle banche o dalle finanziarie e lo Stato funge da garante attingendo dal Fondo di Garanzia statale istituito dal Mise.

Il vantaggio è quello di accedere ad un finanziamento attraverso la garanzia dello Stato, laddove non si hanno altre garanzie.

Possono accedere al microcredito i soggetti che intendono aprire nuove attività e le piccole imprese formate da non più di 5 anni che posseggono la documentazione fiscale degli utili relativi agli ultimi due anni di esercizio. Le startup sono tenute a presentare i piani previsionali.

Le imprese possono essere individuali, associazioni, società a responsabilità limitata semplificata, cooperative. Vi hanno accesso anche i professionisti con partita IVA da meno di 5 anni ed un massimo di 5 dipendenti.

Affinché possano accedere al microcredito, le imprese devono avere al di sotto di 250 addetti, un fatturato inferiore ai 50 milioni e un bilancio totale sotto i 43 milioni di euro.

L’attivo patrimoniale non deve superare i 300.000 euro, i ricavi lordi devono essere massimo 200.000 euro, l’indebitamento dev’essere entro i 100.000 euro.

 

Anche gli enti locali cercano di sostenere l’imprenditoria attraverso il microcredito con finanziamenti di importo che non superi i 25.000 euro. Si tratta di crediti gestiti direttamente dalla Regione e spesso prevedono caratteristiche più vantaggiose, come ad esempio, assenza di garanzia, finanziamenti fino al 100% del progetto, tassi convenienti.

 

Microcredito: quali aziende non possono accedere

Sono esclusi:

  • i settori automobilistici
  • le attività finanziarie
  • le industrie carboniere e siderurgiche
  • le industrie a fibre sintetiche
  • le imprese di costruzione navale
Microcredito: perché farne richiesta

Microcredito: perché farne richiesta

Microcredito: perché farne richiesta

Il microcredito è utile soprattutto a chi non è in grado di richiedere un finanziamento di tipo tradizionale.

La misura, infatti, prevede che il Fondo di Garanzia possa intervenire senza compiere una valutazione finanziaria del soggetto beneficiario.

Viene da sé, che rappresenta in particolare in questo periodo di crisi, un’indispensabile opportunità per tutte le imprese che necessitano di liquidità.

 

Microcredito: quanto costa

La richiesta di accesso è gratuita e non prevede costi per i servizi di intermediazione.

I beneficiari possono usufruire di servizi ausiliari in sede di istruttoria ed in sede di rimborso del prestito.

Il primo passo da compiere è prenotare online la garanzia. Sono richiesti il codice fiscale, la ragione sociale e l’indirizzo di posta elettronica.

Terminata la procedura viene fornita una ricevuta con un codice identificativo della richiesta, valida 5 giorni lavorativi.

 

Per evitare errori è sempre preferibile rivolgersi ad un esperto.

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