Con la nuova Legge di bilancio, il fisco avrà la possibilità di accedere al conto corrente di chi ha un debito non saldato con lo Stato. La novità ancora da confermare visto che è contenuta nella bozza della Finanziaria porta una novità nei rapporti tra contribuente e Agenzia delle Entrate, in particolare con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, un tempo nota come Equitalia. Se finora il fisco aveva solo la possibilità di sapere se il contribuente fosse titolare di un conto corrente, con questa novità potrà avere accesso diretto ai conti e fare una verifica sulla disponibilità prima di effettuare un pignoramento. Secondo la bozza della manovra, prima di procedere al pignoramento, l’agente della riscossione può accedere con «collegamento telematico diretto alle informazioni relative alle disponibilità giacenti» sui conti, in fase stragiudiziale. Nel caso emergessero «credito del debitore» nei confronti di uno o più operatori finanziari, l’agente «redige e notifica telematicamente al terzo, senza indugio, l’ordine di pagamento».
Addio quindi alle famigerate “ganasce” al conto, che lo bloccava finché non veniva saldato il debito, in qualche modo agevolando la procedura. La norma prevede comunque una serie di misure necessarie «per la protezione dei dati personali», oltre a misure di «garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati». I dettagli con cui si svolgerà la procedura tecnicamente saranno stabiliti da un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze, che prima consulterà l’Abi, l’associazione delle banche, l’Associazione italiana dei prestatori e dei servizi di pagamento, e il Garante della protezione dei dati personali. Il pagamento non avverrà comunque senza che il contribuente debitore non se ne possa accorgere. A questo infatti sarà inviata una «notifica dell’ordine di pagamento» entro un mese dalla notifica del creditore, altrimenti l’operazione risulterà nulla.
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