Esprime le sue considerazioni l’Advisor del consorzio stabile Cassiopea, Giuseppe Pettina.
Costi a parte, il superbonus ha davvero creato un buco di Bilancio?
E’ la domanda che si pone il manager pattese che si pone contro i denigratori di questo progetto, nel quale evidenzia, bisognava fare da subito dei correttivi- mano a mano che veniva fuori le problematiche – ma non buttare il “bambino con tutta l’acqua sporca”.
E Pettina nella sua disamina si chiede anche quale, nell’approvazione dei provvedimenti normativi, ruolo gioca la Ragioneria Generale dello Stato?
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni parlando del superbonus, ribadisce spesso un concetto, già espresso dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, definendolo uno strumento irresponsabile e rilevando che sarebbe costato dai 2 ai 3.000 euro ad italiano. Giorgetti che, prima della definizione della manovra di Bilancio per il 2024, aveva parlato del superbonus come il vero problema (“siamo nella situazione in cui chi ha mangiato si è alzato ma ha lasciato il conto da pagare”) che avrebbe creato forti squilibri anche sull’andamento degli interventi legati al PNRR, derivanti dalla carenza di imprese focalizzate sull’edilizia privata.
I numeri del Superbonus e gli oneri stanziati
Pettina ora afferma che guardando “asetticamente” i numeri pubblicati da Enea sull’utilizzo del solo super-ecobonus, la prima cosa che salta all’occhio, anche ad un profano, è il totale delle detrazioni maturate per lavori conclusi che al 29 febbraio 2024 (meno di 4 anni dalla nascita di questa misura fiscale) ammonta ad oltre 114 miliardi di euro.
Ma aggiunge che questo bilancio non è un “buco”, ma sono numeri da considerare e leggere con attenzione.
Lui ci prova:
100 miliardi di bonus asseverati
3% amministratori condomini 3 miliardi
3 % confort letter 3 miliardi
1.50 %asseverazioni fiscali 1,5 miliardi
10/12 % progettazione Dl e sicurezza e asseverazione tecnica 12 miliardi
2 % broker 2 miliardi
2% mediazioni 2 miliardi
Per lui questa marea di conti assommano a 23 miliardi circa di cui, con un’ attenta amministrazione e gestione, si poteva risparmiare circa 15 miliardi.
La domanda
A questo – dice Pettina – aggiungiamoci il 30% di sconto liquidazione crediti circa 30 miliardi, e per questo, anzi si questo punto, chiedo al governo: “non si poteva rivedere e correggere una legge che porta solo economia, e vorrei aggiungere che fronte a un investimento di 60 miliardi di crediti ammortizzati in 5 anni, significa 12 miliardi annui , se si considera circa un risparmio energetico di 10 miliardi annui.”
Un’analisi attenta, da addetto ai lavori, che lo porta ad una conclusione: “mi chiedo dove sarebbe stato il buco di bilancio?”
Conclusioni
Nel conto dobbiamo considerare gli effetti “positivi” del superbonus che, come confermato da diversi enti indipendenti, sono stati registrati in termini di:
• maggiori imposte;
• maggiore occupazione ed emersione del lavoro nero;
• miglioramento energetico e strutturale degli edifici;
• minori emissioni di CO2.
Quindi per Giuseppe Pettina del Consorzio Stabile Cassiopea, quali colpe hanno i cittadini, le imprese e i professionisti che sono rimasti invischiati nell’annoso problema del blocco della cessione i cui effetti si sentiranno per i prossimi anni?
La vicenda, come sempre, meriterebbe un atto di leale e sincera verità, affinché si metta fine a questo stillicidio che ancora non trova una effettiva soluzione. Ma soprattutto, la Politica dovrebbe dare una mano a quelle imprese, sane e fattive, che oggi pagato lo scotto del pressappochismo di chi ha mal gestito tutta la macchina organizzativa e amministrative del superbonus.
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