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  • La Certificazione Unica per il 2024 è al centro di alcune novità, tra cui l’abolizione per le partite iva che accedono al regime fiscale forfettario.
  • Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile il nuovo modello di Certificazione Unica per il 2024, che imprese, liberi professionisti e pubbliche amministrazioni devono presentare.
  • I sostituti di imposta devono utilizzare la CU 2024 per comunicare i redditi erogati durante l’anno precedente a lavoratori dipendenti, collaboratori e autonomi.

La Certificazione Unica è un documento importante che tutti i sostituti di imposta, in quanto datori di lavoro, annualmente devono consegnare ai propri lavoratori dipendenti, ma anche ai collaboratori autonomi con una Partita Iva.

Si tratta di un documento che riassume quali sono i redditi che tali soggetti hanno percepito per lo svolgimento di un lavoro, per cui è un obbligo di legge. La CU deve essere comunicata al lavoratore, e deve essere inviata anche all’Agenzia delle Entrate.

Per il 2024 ci sono alcune novità che i datori di lavoro devono conoscere, che riguardano la Certificazione Unica, per cui è già disponibile il modello ufficiale per l’anno nuovo sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per quest’anno tra le novità vi è l’esenzione della presentazione per le partite Iva forfettarie.

Cos’è la Certificazione Unica

La Certificazione Unica, come è anticipato, è un documento che obbligatoriamente deve essere presentato dal datore di lavoro, ovvero dal sostituto di imposta che si occupa di pagare somme di denaro, a lavoratori dipendenti, collaboratori e autonomi, come riporta l’Agenzia delle Entrate:

“I sostituti d’imposta utilizzano la Certificazione unica 2022 (Cu), per attestare i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché i corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi.”

Questo documento è importante perché permette ai lavoratori, dipendenti o collaboratori con Partita Iva, di procedere correttamente a presentare la dichiarazione dei redditi, per cui si tratta di un obbligo di legge. In questo documento sono contenute tutte le informazioni sui redditi percepiti dai lavoratori, e sulle ritenute fiscali effettuate.

Il documento fa sempre riferimento all’anno precedente: per fare un esempio, la CU consegnata nel 2024 al lavoratore contiene tutte le informazioni sui redditi del 2023.

Oltre alle informazioni sul reddito, questo documento contiene anche dati che riguardano il datore di lavoro e il lavoratore, l’entità delle imposte pagate, dati sugli assegni familiari percepiti, dati sulle agevolazioni per figli a carico, sul TFR maturato, ma anche redditi percepiti da affitti.

Per il 2024 l’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato il Modello CU aggiornato, per cui si presentano alcune novità anche per le Partite Iva.

Novità Certificazione Unica 2024

Con l’arrivo dell’anno nuovo, ci sono alcune importanti novità che riguardano la Certificazione Unica. La prima tra queste è l’esonero dalla presentazione per i lavoratori autonomi con una partita Iva che si avvale del regime fiscale forfettario.

Questa semplificazione permette a chi lavora con regime agevolato di essere esonerato da questo adempimento, quindi di conseguenza i datori di lavoro che hanno attive queste collaborazioni non dovranno inviare la CU alle partite Iva forfettarie.

Bisogna fare attenzione ad un dettaglio però: dato che la nuova norma si applica per i ricavi dell’anno 2024, per ciò che riguarda la CU riferita al 2023 bisogna ancora procedere con tale adempimento. Dal prossimo anno invece i lavoratori con regime agevolato saranno esonerati per i ricavi del 2024.

Andando a vedere da vicino le scadenze, entro il 18 marzo 2024 bisogna inviare le Certificazioni Uniche inerenti al 2023. I lavoratori autonomi devono quindi procedere a raccogliere tutte le CU e inviarle al fisco, tramite ad esempio il proprio commercialista.

Passando ad altre novità che riguardano la CU, possiamo individuare anche quelle sui familiari a carico e sulla ricezione dell’Assegno Unico. Data l’introduzione di questo assegno economico mensile, i lavoratori non possono più accedere alle detrazioni per figli a carico sotto i 21 anni di età.

Tuttavia la risoluzione n.55/E del 3 ottobre 20231 ha specificato che il sostituto di imposta deve comunque indicare all’interno della CU del lavoratore tutti i dati sui coniugi, figli o familiari a carico, indipendentemente dalla ricezione delle detrazioni.

Alcune novità sulla CU arrivano anche per i lavoratori del settore dello sport, in riferimento alla riforma dello sport attuata recentemente. I sostituti di imposta dovranno fare una distinzione tra redditi diversi e redditi da lavoro dipendente e assimilati, in base alle nuove regole dal 1 luglio 2023. I sostituti di imposta dovranno tenere conto anche delle nuove soglie previste nel 2024 per i fringe benefit e dei nuovi campi da compilare per le mance ai lavoratori della ristorazione.

Infine, la CU di quest’anno presenta anche una nuova casella dedicata al trattamento integrativo speciale riferito al lavoro notturno e festivo, esclusivamente per chi lavora nel turismo e negli stabilimenti termali. Ricordiamo che questa integrazione si applica per redditi annui inferiori a 40.000 euro.

Proroga della CU 2024 al 31 ottobre per gli autonomi

L’Agenzia delle Entrate ha messo in chiaro come funziona l’invio delle CU da parte dei sostituti di imposta ai lavoratori autonomi liberi professionisti con la risoluzione 13/E del 4 marzo 20242. In generale le CU vanno inviate all’Agenzia entro il 16 marzo.

Tuttavia c’è un’eccezione: le CU contenenti redditi esenti o non dichiarabili tramite precompilata possono essere inviati in un momento successivo, entro il 31 ottobre, con la scadenza del Modello 770.

In sostanza per i redditi riferiti al 2023, le CU contenenti dati sul lavoro autonomo professionale possono essere presentate entro il 31 ottobre 2024. Tuttavia l’Agenzia invita i sostituti di imposta a procedere comunque entro la scadenza di marzo per agevolare la compilazione delle dichiarazioni fiscali.

Dal prossimo anno invece, ovvero in riferimento ai redditi cumulati nel 2024, la scadenza sarà la stessa per tutti, ovvero al 16 marzo.

Chi deve presentare la Certificazione Unica 2024

novita cu

A dover provvedere alla compilazione e presentazione della Certificazione Unica 2024 sono tutti i soggetti che erogano compensi da lavoro dipendente o autonomo ai propri collaboratori. Come anticipato, si tratta di un obbligo di legge, per cui chi non procede correttamente può essere soggetto a sanzioni.

Il sostituto di imposta, che si occupa di versare stipendi, tasse e contributi per i collaboratori, deve provvedere a questo obbligo, in due passaggi:

  • comunicazione della Certificazione Unica al lavoratore, che può essere dipendente o autonomo;
  • comunicazione della Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate, per confermare stipendi e tasse versate, e da cui il fisco può procedere ai controlli incrociati.

Anche l’INPS provvede all’invio di questo documento, per tutti coloro che percepiscono una pensione, o altre indennità come quella di disoccupazione, o la cassa integrazione. Per procedere all’invio, i sostituti di imposta devono tenere presente la scadenza del 18 marzo 2024.

Certificazione Unica 2024 e partite Iva forfettarie

I datori di lavoro come abbiamo visto sono obbligati ad inviare la Certificazione Unica anche se hanno attive delle collaborazioni con lavoratori autonomi con Partita Iva ed erogano delle somme anche a questi soggetti. La CU infatti non è da compilare e presentare solamente per coloro che sono assunti come lavoratori dipendenti, ma anche a coloro che lavorano con una propria Partita Iva.

Lo stesso vale per tutti quei lavoratori occasionali che forniscono delle prestazioni lavorative al datore di lavoro. In breve, la CU va presentata: ai lavoratori dipendenti, agli autonomi che percepiscono compensi, ma anche a chi svolge lavori occasionali. Sono inclusi inoltre coloro ai quali vengono erogati provvigioni o rimborsi.

Ad oggi sono molti i lavoratori che svolgono una attività autonoma con il regime fiscale forfettario, che garantisce notevoli vantaggi, anche fiscali. Come deve procedere in questi casi il datore di lavoro, se eroga compensi derivati da collaborazioni di questo tipo?

In questi casi va comunque indicato tutto l’importo erogato, anche se non è assoggettato alla ritenuta di acconto. Tuttavia nel caso in cui sussiste la ritenuta di acconto, possono verificarsi due situazioni:

  • il datore di lavoro che aderisce al regime forfettario (i compensi ai collaboratori non devono superare annualmente 20.000 euro): non deve versare la ritenuta di acconto perché non rientra nella categoria di sostituti di imposta, ma deve indicare il codice fiscale del percettore dei compensi, oltre all’ammontare delle somme;
  • il datore di lavoro in regime di vantaggio (ovvero in regime dei minimi): deve versare la ritenuta di acconto, in quanto sostituto di imposta, dichiarando le somme erogate.

Nel caso in cui il datore di lavoro abbia aderito al regime fiscale forfettario, ma si avvale di collaborazioni con autonomi in regime ordinario, non versa la ritenuta di acconto, in quanto non è un sostituto di imposta.

Non dovranno certificare questi compensi con Certificazione Unica o modello 770. Nella propria dichiarazione dei redditi tuttavia devono indicare in un quadro apposito il codice fiscale del collaboratore e l’ammontare erogato.

Data la complessità di questi procedimenti, è consigliato sempre rivolgersi ad un esperto commercialista, in modo da non incorrere in errori.

Certificazione Unica 2024 – Domande frequenti

Cos’è la Certificazione Unica 2024?

Si tratta di un documento con cui i sostituti di imposta, ovvero i datori di lavoro, comunicano al lavoratore e al fisco le somme erogate e le imposte pagate.

Quali sono le novità della Certificazione Unica 2024?

Cambiano le detrazioni fiscali per i figli a carico, in base all’Assegno Unico e viene dato spazio al bonus carburante.

Cosa cambia per le partite Iva forfettarie per la CU?

Per i collaboratori che hanno una partita iva forfettaria non sarà più necessario presentare la CU: ecco come procedere nel 2024.

 

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