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Il nuovo applicativo –  denominato “Utility Esonero Lavoratrici Madri” – ha il fine di agevolare la procedura per accedere al bonus mamme 2024, l’esenzione che rientra nel più generale quadro degli incentivi a sostegno della famiglia e dei genitori lavoratori stabilito dall’ultima legge di Bilancio (legge n. 213-2023).

Dopo le istruzioni operative delineate con la circolare INPS del 31 gennaio, con il messaggio n. 1702 del 6 maggio l’Istituto annuncia il rilascio della piattaforma online che consente la compilazione dei dati anagrafici utili per accedere alla decontribuzione.

Che cos’è il bonus mamme 2024

Nato con l’obiettivo di sostenere la natalità e l’occupazione femminile, il bonus mamme consiste in un esonero del 100% dei contributi IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) a carico delle lavoratrici nel limite annuo di 3 mila euro – riparametrato a mese con valore massimo pari a 250 euro – e senza decurtazione dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Nonostante la generalità del nome, il bonus non è infatti destinato a tutte le mamme: l’esenzione della quota dei contributi previdenziali spetta a determinate categorie di lavoratrici, rispondenti a specifici requisiti, quali numero ed età dei figli a carico e tipologia del contratto di lavoro.

In particolare, a beneficiare dell’aumento dello stipendio netto in busta paga sono le madri lavoratrici di tre o più figli e con un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminatoNon ci sono limiti di ISEE o di reddito e la validità dell’esonero termina al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo (nello specifico 17 anni e 364 giorni) nell’arco compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026. 

A partire da quest’anno, l’esonero contributivo è partito in via sperimentale con l’estensione dell’incentivo anche alle lavoratrici madri di due figli. In questo caso il termine della sua validità coincide con il mese di compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo (nello specifico 9 anni e 364 giorni). 

L’esenzione contributiva è applicabile anche per le madri lavoratrici con bambini in adozione o in affidamento, e, come specifica la circolare dell’INPS n. 27/2024, resta valida “in caso di premorienza di uno o più figli o dell’eventuale fuoriuscita di uno dei figli dal nucleo familiare o, ancora, nelle ipotesi di non convivenza di uno dei figli o di affidamento esclusivo al padre.”

Rapporti di lavoro e settori ammissibili

L’agevolazione contributiva è riconosciuta alle madri lavoratrici dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato già instaurato o in corso di instaurazione nel periodo di vigenza dell’esonero. La decontribuzione vale per il settore pubblico e privato, compreso il settore agricolo, con la sola esclusione dei rapporti di lavoro domestico

I rapporti di lavoro ammissibili allo sgravio includono anche i contratti part-time, sempre a tempo indeterminato, l’apprendistato, considerato equiparabile al contratto a tempo indeterminato con carattere formativo; ancora, i rapporti di lavoro instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro e i contratti stipulati a scopo di somministrazione.

La comunicazione dei codici fiscali per richiedere il bonus mamme

Le lavoratrici che, in base ai requisiti previsti dalla norma, hanno diritto al bonus devono comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di fruire dell’esonero. Nel dettaglio, per ottenere il bonus è necessario comprovare la propria situazione familiare, specificando le informazioni relative ai codici fiscali dei figli a carico.  

La mancata comunicazione dei codici fiscali da parte del datore di lavoro può essere risolta dalla lavoratrice stessa, che può indicare direttamente all’INPS le informazioni anagrafiche dei propri figli a carico attraverso la nuova piattaforma, resa disponibile dallo stesso Istituto.

Come esplica il nome, l’applicativo telematico “Utility Esonero Lavoratrici Madri” è, infatti, un servizioche facilita la procedura di accesso al bonus mamme nei casi in cui i dati anagrafici dei figli della lavoratrice dipendente non siano ancora stati specificati nei flussi Uniemens.

La piattaforma è, dunque, riservata alle madri già fruitrici del bonus, che possono accedere alla dichiarazione degli identificativi tramite la voce “Elenco domande di sgravio” nel sito ufficiale dell’INPS.

L’accesso all’applicativo può avvenire dopo 45 giorni dalla fine del mese di competenza in cui il datore di lavoro ha esposto per la prima volta l’esonero nei flussi Uniemens mentre la dichiarazione deve essere compilata entro 7 mesi a partire dal primo giorno del mese successivo dall’esposto da parte del datore di lavoro.

In generale, le lavoratrici interessate ad accedere alla decontribuzione devono comunicare la volontà al proprio datore di lavoro, specificando il numero dei figli e i relativi codici fiscali. Se, invece, comunicano solo il numero di figli, potranno in seguito comunicare i dati anagrafici dei figli mediante l’apposito applicativo secondo le regole operative comunicate dall’Istituto.

Chiarimenti INPS sulla decontribuzione per le madri lavoratrici

Le prime istruzioni operative per l’applicazione dell’esonero contributivo in busta paga riservato alle mamme lavoratrici con figli a carico sono state fornite dall’INPS con la circolare n. 27 del 31 gennaio 2024

Con successivo messaggio n. 1702 del 6 maggio, l’Istituto ha reso noto il rilascio dell’applicativo per facilitare la comunicazione dei codici fiscali dei figli da parte delle lavoratrici dipendenti già fruitrici del bonus. 

Bonus mamme: da oggi domande online per le madri lavoratrici della scuola 

 

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