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TREVISO – «Ho fiducia nei magistrati: sono sicuro che verrà dimostrata la mia totale estraneità alle accuse». Michele Stiz è sicuro di uscire pulito dall’inchiesta per la bancarotta fraudolenta di Veneto Banca. Il commercialista trevigiano, che dal 2002 al 2013 è stato componente del collegio sindacale, è uno dei 12 indagati nel terzo filone di inchiesta. La Procura ha chiuso le indagini pochi giorni fa. Al 62enne vengono contestati finanziamenti temerari da parte dell’ex popolare di Montebelluna per oltre 23 milioni di euro. Di cui 1,6 milioni ottenuti per comprare un appartamento di lusso in centro a Cortina, senza alcuna stima dell’immobile. Un via libera “al buio” di cui l’addetto ai fidi scrive che si è deciso di “soprassedere alla richiesta di dati reddituali e di rating” in virtù dei suoi rapporti con la direzione generale. C’è anche un finanziamento senza garanzie per un’altra speculazione immobiliare in Costa Smeralda. E ancora: gli svariati milioni concessi alle società a lui riconducibili. Infine i 533mila euro erogati alla moglie nonostante non avesse fonti di reddito. Un trattamento di favore ottenuto grazie alle relazioni con la direzione generale di Veneto Banca, come sostengono i pm Massimo De Bortoli e Gabriella Cama. Stiz, difeso dall’avvocato Pietro Barolo, è sicuro di smontare tutte le accuse, lasciando intendere di aver restituito tutti i finanziamenti immobiliari alla banca, con tanto di interessi.
IL MECCANISMO
Trenta maxi operazioni, tra erogazioni di credito e indennizzi per eventuali deprezzamenti delle azioni: così gli indagati avrebbero svuotato le casse dell’ex popolare, dichiarata insolvente nel 2018: 320 milioni di euro dissipati. È quanto emerge dalle carte dell’inchiesta.
SOTTO INCHIESTA
Nel registro degli indagati, oltre a Consoli, Trinca e Stiz figurano anche Francesco Favotto, presidente del cda; Mosè Fagiani, condirettore di Veneto Banca; Romeo Feltrin, vicepresidente del comitato crediti; Daniele Scavaortz e Roberto Mescalchin membri dello stesso comitato; l’avvocato Pierluigi Ronzani (per una parcella legata a un’operazione inesistente); Mauro Angeli, amministratore unico della Vimet; Attilio Carlesso, consigliere di amministrazione di Veneto Banca dal 2008 al 2014 e presidente del collegio sindacale della Vimet; e Michele Barbisan, responsabile direzione territoriale della ex popolare.
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