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Con la mietitura del grano duro arriva anche quest’anno la possibilità – per chi lo ha coltivato nel quadro di contratti di filiera – di presentare la domanda per ottenere il relativo premio in regime di “de minimis”. È questo in estrema sintesi il contenuto delle istruzioni operative Agea n. 68 del 6 giugno 2024, protocollo Orpum n. 45457_24 – Grano Duro 2024.

 

Per la campagna 2024 la dotazione finanziaria del premio è di 12 milioni di euro, ovvero quella stabilita dal Decreto Ministeriale (Dm) 12 settembre 2022 – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.253 del 28 ottobre 2022 – “Modifica del Decreto 20 maggio 2020 – Fondo grano duro. (22A06094)”. Su tanto vale la pena ricordare che è in attesa di essere convertito in legge il Decreto del Governo n. 63/2024 che prevede ulteriori risorse economiche per il fondo filiere, ma non è dato sapere ancora quale sarà l’appostamento finanziario sui cereali e in particolare sul grano duro, poiché solo a decreto convertito in legge il ministro dell’Agricoltura emanerà i decreti ministeriali per ripartire i 32 milioni di euro complessivamente stanziati con il Decreto Legge Agricoltura.

 

Come noto il premio – determinato nella misura di 100 euro a ettaro oggetto di un contratto di filiera utilizzando sementi certificate – è concesso per sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica dei produttori di grano duro e dell’intera filiera produttiva e favorire le ricadute positive sulle produzioni agricole, con l’intento di valorizzare i contratti di filiera nel comparto cerealicolo, e di migliorare e valorizzare la qualità del grano duro attraverso l’uso di sementi certificate. Il premio intende anche favorire investimenti per la tracciabilità e la certificazione della qualità del grano duro.

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La domanda di aiuto può già essere presentata nella sezione “Grano Duro de minimis – Completamento Dati Campagna 2024” presente nel Sian fino al 16 settembre 2024.

 

Gli aiuti concessi sono esenti dall’obbligo di notifica di cui all’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, ai sensi dell’articolo 3 del Regolamento Ue n. 1408/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013, così come modificato dal Regolamento Ue n. 316/2019.

 

Anche quest’anno l’importo di 100 euro ad ettaro è virtuale: Agea si riserva di ridurlo in proporzione lì dove le domande dovessero eccedere la dotazione finanziaria di 12 milioni di euro sopra riportata.

 

Trattandosi di un aiuto in regime di “de minimis”, pertanto soggetto a quanto disposto dal Regolamento Ue n. 1408/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013, se il richiedente ha già ricevuto aiuti ai sensi del Regolamento “de minimis” agricolo negli ultimi tre esercizi finanziari, compreso quello in corso al momento della concessione dell’aiuto, l’importo da concedere è rideterminato da Agea entro la soglia di 25mila euro. La soglia sale a 300mila euro, nel caso il potenziale beneficiario abbia ricevuto anche aiuti in “de minimis” non agricoli, come previsto dal nuovo Regolamento Ue 2023/2831.

 

Per quanto riguarda le modalità di richiesta dell’aiuto, le istruzioni operative intanto contengono il modello di domanda, nel quale occorrerà inserire i riferimenti essenziali del Piano di Coltivazione in formato grafico. E la compilazione ha anche un ulteriore ausilio, in particolare “Il soggetto gestore Agea rende disponibile al richiedente o al Caa delegato, un modulo precompilato contenente le informazioni, acquisite dal fascicolo aziendale, necessarie per consentirgli di presentare una domanda di aiuto relativa alla superficie coltivata a grano duro richiesta a premio risultante dal Piano Colturale Grafico della relativa campagna”.

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La domanda va poi corredata con la copia del contratto di filiera sottoscritto, in una delle varie forme contemplate e della fattura di acquisto delle sementi certificate, e riportanti l’indicazione della/e varietà, l’indicazione della categoria e del numero di identificazione del lotto per un quantitativo di sementi ad ettaro coerente con la superficie seminata (almeno 150 chilogrammi/ettaro).

 

Le varietà impiegate devono risultare iscritte nel Registro Nazionale delle Varietà o nel Catalogo Comunitario. Il richiedente è tenuto a conservare la fattura di acquisto delle sementi che deve essere esibita in caso di controlli.
Il procedimento amministrativo – inclusi i controlli formali e le eventuali procedure di diniego parziale o totale dell’aiuto – avvengono per via telematica sul portale del Sian.

 

Per ogni ulteriore dettaglio tecnico, soprattutto riguardante il regime dei controlli, gli aspetti fiscali e contributivi, è vivamente consigliabile consultare le istruzioni operative Agea n. 68 del 6 giugno 2024, protocollo Orpum n. 45457_24 – Grano Duro 2024.

 

Questo articolo è stato modificato il 14 giugno 2024 nel sottotitolo

 

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