La posizione di Remind
Remind, sottolinea Crisafi, contribuisce con spunti ed idee per perfezionare norme varate o in itinere, coinvolgendo istituzioni europee, nazionali e locali unitamente ai settori produttivi della Nazione. A tal riguardo abbiamo elaborato alcune considerazioni e continueremo a seguire l’iter di questo provvedimento che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e delle ulteriori disposizioni che tratteranno in maniera più organica la materia.
Le misure contenute nel DL “Salva Casa” rappresentano un primo passo, di buon senso, di mettere mani ad una normativa tanto complessa quanto estesa relativamente a piccole irregolarità e difformità presenti e diffuse nelle case degli Italiani; esso si pone in perfetta continuità e all’interno della più ampia azione del Governo nel porre in essere politiche industriali sulla tutela dell’ambiente e sui temi della sicurezza e benessere delle persone negli spazi, luoghi, territori e città dove abitano, operano e transitano.
L’ambito di applicazione del Dl, in presenza di determinate condizioni e di criteri di difformità crescenti, consentirà di sanare, a titolo di esempio, balconi, finestre, nicchie, pareti, porte, stanze, soppalchi, verande ecc.
Il decreto-legge apporta precise modifiche al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (cd ”TUE”), focalizzandosi su diversi aspetti. In particolare, riguardante l’edilizia libera, lo stato legittimo degli immobili, il cambiamento di destinazione d’uso per singole unità immobiliari e la sorte delle opere eseguite senza autorizzazione.
Inoltre, si occupa delle tolleranze costruttive e della gestione delle discrepanze rispetto ai permessi di costruire e introduce anche disposizioni sulle entrate derivanti dall’applicazione di specifici articoli del TUE e normative relative alle strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19. A ciò si aggiunga l’aggravio amministrativo a carico degli uffici delle amministrazioni comunali competenti che, a causa della frammentarietà della disciplina di settore, non riescono a fornire risposte in tempi certi alle richieste di accertamento dello stato legittimo.
L’obiettivo implicito è di cominciare a rimuovere situazioni di incertezza giuridica in merito allo stato di legittimità degli immobili a partire dalle cosiddette “lievi difformità” oltre che di garantire il legittimo affidamento dei privati proprietari di immobili rispetto a difformità edilizie a vario titolo tollerate dall’ordinamento, che, tuttavia, non consentono di dimostrare lo stato legittimo dell’immobile.
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