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lawyer judge reading documents at desk in courtroom.

Sezioni Unite 2020 in tema di riparto tra giurisdizione ordinaria e tributaria per l’opposizione a pignoramento esattoriale: casi pratici.

L’opposizione a pignoramento presso terzi esattoriale [1] notificato dall’agente della riscossione per cartelle di pagamento e avvisi di accertamento tributari, ha continuato a comportare disagi interpretativi nell’individuazione del giudice competente.

In particolare, nonostante l’intervento della Cassazione a Sezioni Unite nel 2017 [2], sussisteva ancora l’incertezza circa il giudice da adire per l’opposizione riguardante crediti tributari, se giudice ordinario in veste di giudice dell’esecuzione (Tribunale) o Commissione Tributaria. Ciò in quanto, in materia tributaria, ha sì competenza esclusiva il giudice tributario ma, quest’ultimo, non ha poteri decisionali in materia di

opposizione all’esecuzione, se non per l’ipotesi in cui si contesti la pignorabilità dei beni.

Si è, dunque, sempre posto il dubbio sulla giurisdizione in ipotesi di pignoramento esattoriale illegittimo, per esempio, per vizi riguardanti le cartelle esattoriali sottese al pignoramento stesso (prescrizione, decadenza, estinzione per avvenuto pagamento, omessa notifica ecc.).

Una nuova recentissima pronuncia della Cassazione a Sezioni Unite [3] ha fatto chiarezza in materia di giurisdizione, spiegando quando è competente il giudice ordinario e quando quello tributario, in base alla tipologia di vizi contestati dal contribuente e al momento in cui essi si verificano.

Pignoramento esattoriale: quando è competente il giudice tributario

Secondo le Sezioni Unite del 2020, il giudice tributario è competente:

  1. per tutti i vizi inerenti la pretesa tributaria che si assumano verificati e, dunque, rilevanti sul piano normativo, fino alla notificazione della cartella esattoriale o dell’intimazione di pagamento, se validamente avvenute.
  2. per tutti i vizi inerenti la pretesa tributaria fino al momento del pignoramento, se la notifica della cartella o dell’intimazione sia mancata o sia avvenuta in modo inesistente o nullo.

Nei suddetti casi, il giudice tributario è competente sia per i fatti inerenti i profili di forma e di contenuto degli atti in cui è espressa la pretesa tributaria, sia per i fatti inerenti all’esistenza della pretesa tributaria in senso sostanziale, cioè fatti costitutivi, modificativi od impeditivi di essa.

Pignoramento esattoriale: quando è competente il giudice ordinario

Il giudice ordinario è sicuramente competente quando il pignoramento esattoriale si fonda su cartelle aventi ad oggetto crediti non tributari (per esempio crediti previdenziali).

Secondo le Sezioni unite 2020, è competente il giudice ordinario anche quando il pignoramento esattoriale si fonda su crediti tributari, nei seguenti casi:

  1. per tutte le questioni inerenti alla forma e dunque alla legittimità formale dell’atto esecutivo in quanto tale. La giurisdizione ordinaria, in tal caso, sussiste sia quando il pignoramento è stato preceduto da una valida notifica della cartella o dell’intimazione, non contestate come tali, sia quando la notifica di tali atti sia mancata oppure sia nulla o inesistente. La condizione è che la mancanza, nullità o inesistenza della notifica delle cartelle non venga dedotta come vizio dell’atto esecutivo, altrimenti sarebbe competente il giudice tributario;
  2. per i vizi incidenti sulla pretesa sostanziale tributaria successivi al momento della valida notifica della cartella o dell’intimazione, o successivi all’atto esecutivo, nell’ipotesi di nullità, mancanza o inesistenza della detta notifica (ipotesi in cui, il pignoramento costituisce l’atto con il quale il contribuente è venuto per la prima volta a di conoscenza della pretesa tributaria).

Pignoramento esattoriale: casi di opposizione

Per meglio comprendere i principi di diritto affermati dalle Sezioni Unite, è utile ricorrere ad esempi di casi concreti:

1) Opposizione a pignoramento esattoriale per omessa notifica delle cartelle (nullità derivata del pignoramento): giudice tributario;

2) Opposizione a pignoramento esattoriale per vizi formali dell’atto esecutivo: giudice ordinario;

3) Opposizione a pignoramento esattoriale per fatti estintivi o modificativi della cartella esattoriale (per esempio prescrizione), occorre distinguere:

  • se i fatti si verificano prima della notifica della cartella o dell’intimazione di pagamento: giudice tributario;
  • se i fatti si verificano prima del pignoramento, ma la cartella o l’intimazione non sono mai stati validamente notificati: giudice tributario;
  • se i fatti si verificano dopo la notifica della cartella o dell’intimazione regolarmente notificata o dopo il pignoramento: giudice ordinario.

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