Datore di lavoro, allIspettorato Territoriale del Lavoro, sindacato, giudice del lavoro: come correggere Cu sbagliata gi inviata e procedura prevista
Come correggere Cu (ex Cud) sbagliata gi inviata?
Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, per eventuali errori presenti in una Cu, Certificazione Unica, ex Cud già inviata, bisogna innanzitutto rivolgersi al datore di lavoro perché proceda alla rettifica e alla correzione dei dati errati inseriti. Se il datore di lavoro si rifiuta di correggere l’errore ci si può rivolgere all’Ispettorato Territoriale del Lavoro o al sindacato per un tentativo di conciliazione e se anche con la conciliazione non si trova una soluzione e il datore di lavoro non corregge gli errori della Cu, allora ci si può rivolgere, in ultima istanza, al giudice del lavoro.
La Cu, Certificazione Unica, ex Cud, che certifica tutti i redditi percepiti dai lavoratori nel corso dell’anno e utili ai fini della compilazione della dichiarazione dei redditi, è un documento, come ben si evince, molto importante, che deve essere ben controllato da datore di lavoro prima di essere inviato e da lavoratore non appena ricevuto per evitare ci siano errori che potrebbero inficiare la veridicità della dichiarazione dei redditi, e tutti i derivanti da essa, da possibilità di richiedere bonus a possibilità di accedere a prestazioni agevolate, e prevede sanzioni. Vediamo allora come correggere una Cu se già inviata e con errori.
- Cu ex Cud quali dati inserire
- Come correggere Cu sbagliata già inviata e da rettificare
- Rischi se non si corregge Cu sbagliata
Cu ex Cud quali dati inserire
La Cu, Certificazione Unica, ex Cud che attesta i pagamenti percepiti nel 2020 deve riportare i seguenti dati:
- redditi di lavoro dipendente e assimilati;
- redditi di lavoro autonomo;
- redditi diversi;
- provvigioni;
- corrispettivi derivanti dai contratti di locazioni brevi.
I dati della Certificazione Unica devono essere inseriti dal datore di lavoro (sostituto d’imposta) per i propri lavoratori dipendenti (sostituiti) per certificare il reddito corrisposto durante l’anno fiscale precedente e serve per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi , sia con modello 730 e sia con modello Unico.
Come correggere Cu sbagliata già inviata e da rettificare
Il lavoratore che riceve la Cu dal proprio datore di lavoro deve sempre controllare che i dati inseriti siano corretti e se dovessero esserci errori da correggere una volta che la Cu è già stata inviata bisogna procedere a correzione e rettifica della stessa.
Il primo passo da compiere per correggere errori presenti in una Cu sbagliata è rivolgersi al datore di lavoro comunicando gli errori riportati nella Cu, ex Cud, e chiedendone la correzione. I dati errati riportati in una Cu sbagliata da correggere possono essere diversi e non riguardare solo i numeri relativi ai redditi percepiti dal lavoratore ma anche i dati anagrafici e personali dello stesso lavoratore. Sono da intendersi errori in ogni caso tutti i dati male indicati nella Certificazione Unica e, sottolineiamo, non solo quelli relativi al reddito percepito, pur se fondamentale per una regolare e corretta dichiarazione dei redditi.
Il periodo di tempo entro cui è possibile correggere una Cu sbagliata già inviata è di 5 giorni dal termine di invio al Fisco della stessa cu. Considerando che, come stabilito dalle norme in vigore, il termine per l’invio al Fisco delle Certificazioni Uniche è fissato al 31 marzo, entro i successivi 5 giorni il datore di lavoro può effettuare correzioni procedendo ad un nuovo invio della Cu e senza rischiare alcuna sanzione.
Se il datore di lavoro si rifiuta di correggere l’errore ci si può rivolgere all’Ispettorato Territoriale del Lavoro o al sindacato per un tentativo di conciliazione e se anche con la conciliazione non dovesse risolversi positivamente e il datore di lavoro non dovesse corregge gli errori della Cu, allora, in ultima istanza, ci si può rivolgere al giudice del lavoro.
Rischi se non si corregge Cu sbagliata
Se non si provvede a correzione e rettifica della Cu, ex Cud, sbagliata, si rischiano sanzioni di 100 euro e fino a 50mila euro per sostituto di imposta e anno e senza alcuna possibilità di ravvedimento. In particolare, se la correzione della Cu sbagliata già inviata avviene entro i primi cinque giorni dal termine stabilito per l’invio della stessa, non si applica alcuna sanzione.
Se la correzione avviene entro 60 giorni dalla scadenza, si può usufruire di un terzo della sanzione ordinaria prevista (100 euro), mentre se la rettifica della Cu avviene oltre il termine dei 60 giorni scatta l’obbligo di pagamento della sanzione piena per ogni Cu sbagliata e fino ad un massimo di 50mila euro applicabile ad ogni sostituto di imposta.
Dunque, per le correzioni della Cu fatte entro i primi 60 giorni, la sanzione è ridotta a un terzo (33,33 euro per ogni certificazione) e si riduce anche la sanzione per il singolo sostituto d’imposta, passando da 50mila a 20mila euro.
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