La Legge di Bilancio 2024 aumenta la ritenuta sui bonifici parlanti per i Bonus casa: scopriamo l’aliquota in vigore da marzo 2024
04-03-2024 (Ultimo aggiornamento 06-03-2024)
Il bonifico parlante è un requisito fondamentale per poter usufruire dei Bonus casa. La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto una novità sostanziale anche su questa modalità di pagamento, aumentando l’aliquota dall’attuale 8% all’11%. Approfondiamo i cambiamenti in vigore dal 1° marzo 2024.
Cos’è la ritenuta sui bonifici parlanti?
La ritenuta sui bonifici è valida per tutte le forme di detrazione relative o associate agli interventi sul patrimonio immobiliare, inclusi il Bonus ristrutturazione, il Superbonus, e così via.
L’introduzione della ritenuta sul bonifico parlante risale alla manovra del 2010 per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica (DL 78/2010), con un’aliquota del 10%. Successivamente, a seguito delle proteste degli imprenditori edili, la manovra correttiva del 2011 (DL 98/2011) ha ridotto la ritenuta al 4%.
Infine, la Legge di Stabilità per il 2015 (Legge 190/2014) ha incrementato l’aliquota della ritenuta sui bonifici dal 4% all’8%. Questa situazione è rimasta invariata fino alla recente Legge di Bilancio, che ha sancito un ulteriore aumento.
Legge di Bilancio 2024: confermato l’aumento della ritenuta sui bonifici
La Legge di Bilancio 2024 ha aumentato dall’8% all’11% l’aliquota della ritenuta d’acconto sull’imposta sui redditi dovuta dai beneficiari al momento dell’accredito dei pagamenti relativi ai bonifici per i bonus edilizi. Questa disposizione entra in vigore a partire dal 1° marzo 2024.
Le istruzioni precise su come compilare il bonifico parlante sono contenute nella circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 dell’Agenzia delle Entrate. Questo documento fornisce una panoramica dettagliata delle regole e delle modalità di compilazione di questo metodo di pagamento.
L’aumento della ritenuta sul bonifico parlante non rappresenta l’unica misura restrittiva introdotta dalla Legge di Bilancio per il 2024 riguardante il Superbonus e altri incentivi edilizi. Tra le altre disposizioni, è importante menzionare le verifiche sulle rendite catastali dopo i lavori agevolati con il Superbonus e l’applicazione di una tassazione al 26% sulla plusvalenza derivante dalla vendita delle abitazioni riqualificate con il Superbonus.
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