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Come non farsi pignorare i soldi sul conto corrente: tutte le strategie utilizzate dai debitori.

Quando si pignorano i soldi si intraprende ciò che la legge chiama «pignoramento presso terzi». I soldi pignorati possono essere quelli dello stipendio, della pensione, quelli risparmiati e depositati in banca, quelli provenienti da affitti, dal pagamento di clienti e così via. Per poter evitare che i soldi vengano pignorati è però necessario agire prima che arrivi l’atto di pignoramento poiché, da quel momento in poi, le somme vengono “congelate” e di esse non si può più disporre. Vediamo allora dove mettere i soldi per non farli pignorare. Ecco alcuni chiarimenti pratici.

Si può pignorare il conto corrente?

Se il conto corrente è quello dove ti viene accreditato lo stipendio o la pensione, il pignoramento può riguardare solo le somme eccedenti il triplo dell’assegno sociale ossia, ad oggi, 1.404,30 euro (l’importo viene aggiornato annualmente). Ad esempio, se sul conto ci sono solo 1.000 euro tali soldi non possono essere pignorati. Se invece sul conto ci sono 2.000 euro, si possono pignorare solo 595,70 euro (pari alla differenza tra 2.000 e 1.404,30). Tuttavia, la banca sarà tenuta a trattenere un quinto di tutti i successivi versamenti che entreranno sul conto a titolo di stipendio o pensione, per poi versarli – dietro ordine del giudice – al creditore.

Se invece il conto ospita somme diverse da stipendio o pensione oppure miste, il creditore può pignorare l’intera giacenza sul conto.

Come non farsi pignorare il conto corrente?

Il modo più semplice e immediato per non farsi pignorare i soldi in banca è svuotare il conto corrente e portare i soldi a casa. In tal caso il creditore, non trovando nulla, non potrà pignorare nulla. Tuttavia, è necessario che sul conto non affluiscano più ulteriori somme fino alla data dell’udienza – indicata nell’atto di pignoramento – in cui il giudice, verificata l’incapienza del conto, chiuderà definitivamente la procedura esecutiva presso terzi. Se così fosse, infatti, tali ulteriori somme verrebbero bloccate dalla banca e poi versate al creditore.

Quindi, il modo più tradizionale per non farsi pignorare il conto è prelevare tutti i risparmi in contanti e portarli a casa o metterli su una cassetta di sicurezza. Ma per importi superiori a 10.000 euro può scattare una segnalazione alla Uif di operazione sospetta (non si tratta di un accertamento fiscale ma di un controllo volto a contrastare traffici e reati particolarmente gravi).

Per quanto riguarda le cassette di sicurezza, il loro contenuto è nascosto anche alla stessa banca. È in questo modo che molte persone evitano di farsi pignorare i soldi sul conto.

Spostare i soldi su un altro conto corrente per non farseli pignorare

Qualcuno pensa che, per non farsi pignorare i soldi sul conto, sia sufficiente trasferirli su un altro conto corrente. A riguardo però sarà bene fornire alcuni chiarimenti.

Il creditore può sapere presso quale banca il debitore deposita i propri soldi: può scoprirlo accedendo all’Anagrafe dei conti correnti, un registro del fisco ove vengono indicate le banche in cui i cittadini hanno in deposito i propri risparmi. L’accesso all’Anagrafe è consentito solo dopo aver notificato al debitore l’atto di precetto (ossia l’ultimo avviso a pagare entro massimo 10 giorni) e previa autorizzazione del Presidente del Tribunale. Il debitore pertanto potrebbe, all’ultimo minuto – dopo cioè la notifica dell’atto di precetto – spostare i soldi su un conto corrente di

un’altra banca, svuotando quello principale ma lasciandovi solo qualche spicciolo (poche centinaia di euro) in modo da non ingenerare nel creditore il sospetto di un doloso e preordinato comportamento fraudolento. Il creditore, nel trovare del denaro sul conto pignorato, sarà portato a ritenere che il debitore fosse “al verde” e si accontenterà di quanto trovato sul conto, abbandonando probabilmente l’idea di avviare un secondo pignoramento.

Attenzione però: come detto in apertura, tale mossa può essere efficace solo laddove si agisca prima che la banca riceva l’atto di pignoramento poiché, da quello stesso momento, è impossibile il prelievo nei limiti delle somme pignorate.

Chiedere un assegno circolare per non farsi pignorare i soldi

Un altro modo per non farsi pignorare i soldi è chiedere alla banca l’emissione di un assegno circolare, che può essere a proprio nome, di un familiare o di un amico. Questa operazione consente di svuotare il conto e di non consentire il pignoramento neanche dell’assegno. I soldi resteranno virtualmente “bloccati” presso i forzieri della banca ma non a nome del debitore, così sfuggendo alla vista del creditore. L’assegno deve essere cambiato entro tre anni, altrimenti scade.

Per non farsi pignorare i soldi li si può mettere su PayPal?

In teoria, anche se PayPal è un conto come tutti gli altri e come tale pignorabile, trovandosi tuttavia all’estero le regole sul pignoramento sono più farraginose. Ed in più esso non risulta sull’Anagrafe dei conti correnti. Dunque, il creditore potrebbe non sospettare che, su tale conto, vi siano risparmi consistenti. Ciò non toglie che, se il creditore volesse, potrebbe comunque effettuare il pignoramento di quanto depositato su PayPal o anche su altre carte di credito ricaricabili, con o senza Iban.

Investire in una polizza vita

Le polizze vita non sono pignorabili. Chi ha grosse somme e vuole evitare che possano essere pignorate potrebbe investirle in uno di questi prodotti assicurativi.

Fingere un debito

Un altro modo per non farsi pignorare i soldi è rilasciare un assegno o una cambiale a un amico il quale procederà poi ad avviare, nei confronti del primo, un pignoramento presso terzi, bloccando così i soldi che sono in banca. La finzione di un pignoramento in atto bloccherà quelli successivi.

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