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Il Bonus 800 euro per Partite IVA dal 2024 è un sussidio strutturale: l’ISCRO (Indennità di continuità reddituale e operativa per iscritti alla Gestione separata INPS) spetta agli autonomi in Gestione Separata con forti cali di fatturato e che rientrano entro i 12mila euro di reddito rispettando una serie di condizioni.

Dopo tre anni di sperimentazione, il bonus ISCRO è oggi un’ammortizzatore sociale permanente, una sorta di cassa integrazione o indennità integrativa di sei mesi, per un importo che va da 250 a 800 euro.

Per finanziarla è previsto il versamento dello 0,51% aggiuntivo all’aliquota INPS che versano i professionisti in Gestione Separata (in tutto si paga il 26,07%).

Vediamo dunque come funziona l’ammortizzatore sociale per Partite IVA e autonomi iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata INPS.

Cos’è il Bonus 800 euro per le Partite IVA?

Il Bonus 800 euro altro non è che l’ISCRO, l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa introdotta dalla Legge di Bilancio del 2021 per i titolari di Partita IVA iscritti alla Gestione Separata (articolo 2, comma 26, legge 8 agosto 1995, n. 335), colpiti dalla crisi economica.

La Manovra 2024, all’articolo 31 (Indennità di discontinuità reddituale – ISCRO), riserva il sussidio alle persone che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo e modifica in parte requisiti e condizioni di accesso. L’obiettivo è allineare le tutele sociali per il lavoro autonono a quelle del lavoro dipendente.

L’ammortizzatore sociale consiste in una indennità mensile erogata dall’INPS agli autonomi iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata che rispettano le condizioni sopra indicate. L’INPS eroga il sostegno al reddito su domanda, per un massimo di sei mensilità. Non è prevista contribuzione figurativa.

Chi può richiedere il bonus 800 euro? I requisiti ISCRO

 Richiedibile una sola volta nell’arco di un triennio dai soggetti che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo, richiede precisi requisiti di reddito e fatturato.

  • Dal 2024 cambiano i seguenti requisiti:

    • la soglia di reddito nell’anno precedente sale a 12mila euro (annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente alla domanda);
    • il fatturato dell’anno precedente alla domanda deve risultare inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda;
    • bisogna essere titolari di partita IVA da almeno 3 anni per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

Sono ammessi all’ISCRO (Bonus 800 euro partita IVA) i liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, che esercitano abitualmente attività di lavoro autonomo connesso professionale. Ecco tutte le condizioni:

  • iscrizione esclusiva in Gestione Separata,
  • in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria,
  • partita IVA attiva da almeno 4 anni, per l’attività per la quale si è iscritti alla gestione previdenziale.

Sono esclusi coloro che hanno altre tipologie di reddito (come quello da lavoro dipendente o parasubordinato oppure da partecipazione ad impresa). Non possono quindi presentare domanda coloro che hanno altre tipologie di reddito (dipendente o parasubordinato o di partecipazione ad impresa), trattandosi di un sussidio per iscritti in esclusiva alla GDS INPS.

Non bisogna essere titolari di pensione diretta, NASpI o DIS-COLL, cariche elettive e/o politiche pagate, indennità di funzione e/o altri emolumenti diversi dal gettone di presenza. Infine, bisogna essere in regola con i versamenti previdenziali obbligatori.

Come calcolare l’importo del bonus

Il Bonus 800 euro prevede in realtà un importo variabile, che nella previsione di legge va da un minimo di 250 euro ad un massimo di 800 euro, rivalutabili all’inflazione.

Il sussidio è pari al 25% dell’ultimo reddito da lavoro autonomo dichiarato calcolato su base semestrale, per un importo compreso tra 250 e 800 euro rivalutabili annualmente. Gli importi ISCRO cambiano dunque di anno in anno, perchè sono rivalutati sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente.

Per il 2023, l’importo erogato va da un minimo di 275,38 euro ad un massimo di 881,23 euro, senza accrediti figurativi ed erogazione per sei mensilità, spettanti dal giorno successivo alla domanda.

Come fare domanda ISCRO online

La domanda di ISCRO/Bonus 800 euro si presenta online, direttamente dal sito dell’INPS. La richiesta può essere inoltrata una sola volta in un triennio, entro il 31 ottobre di ciascun anno, allegando l’autocertificazione dei redditi prodotti per gli anni di interesse.

L’INPS verificherà i dati autodichiarati con il Fisco.

La richiesta d ISCRO (Bonus 800 euro Partita IVA), con autenticazione SPID, CIE o CNS, si fa dal sito INPS (www.inps.it) seguendo il percorso: “Sostegni, sussidi ed indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” > “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.

Obblighi formativi per chi percepisce l’ISCRO

I beneficiari ISCRO devono partecipare a percorsi di aggiornamento professionale, con monitoraggio della partecipazione dei beneficiari dell’indennità ai percorsi di aggiornamento è affidata all’ANPAL.

Cumulabilità e compatibilità

L’ISCRO è compatibile e cumulabile con l’Assegno ordinario di invalidità ed incompatibile con Assegno di Inclusione, NASpI e Dis-Coll.

La cessazione della partita IVA, inoltre, determina anche la cessazione dell’indennità.

 

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