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Ultima udienza e forse prima sentenza per il caso Bames o almeno questa è la speranza degli ex lavoratori dell’azienda di Vimercate fallita nel lontano 2013. Ora il processo per bancarotta fraudolenta sta giungendo al termine e giovedì 18 aprile alle 9.45 al tribunale di Monza, a meno di ulteriori rinvii, il Collegio giudicante sentite le repliche degli avvocati di parte, si riunirà in Camera di consiglio per emettere la sentenza. Nel dettaglio queste sono le richieste di condanna formulate dal Pubblico Ministero::Vittorio Romano Bartolini nove anni e dieci mesi perché ritenuto il maggior responsabile dei fatti imputati che hanno portato alla bancarotta fraudolenta. Giuseppe Bartolini, Luca Luigi Bertazzini otto anni, Riccardo Toscano, Angelo Sandro Interdonato e Salvatore Giugni sette anni, mentre per Oozi Cats ex Ceo di Telit, è stata chiesta l’assoluzione.

Caso Bames: in arrivo l’ultima udienza e le parole di Redaelli

“In questo processo si è visto che l’atteggiamento complessivo della difesa degli imputati è stata abbastanza simile (e prevedibile) nel cercare di discolparsi, “non è stata colpa nostra, c’erano i piani industriali condivisi, ci sono state le difficoltà del mercato, ecc., contestando quanto è stato sostenuto dai Curatori fallimentari e dal Pubblico Ministero – ha sottolineato l’ex segretario Fim Cisl di Monza e Brianza Gigi Redaelli -. Tutto questo ha suscitato molte perplessità tra gli ex dipendenti sempre presenti alle udienze (anche in presidio), perché hanno assistito ad un tentativo di scaricare le colpe senza mai ammettere le proprie responsabilità, e allora si sono chiesti: “come mai è successo tutto questo”, “forse i colpevoli siamo noi!”.È stato più volte sottolineato che sarebbe stato utile all’insieme del processo poter evidenziare anche da parte degli ex dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali in modo puntuale e preciso le responsabilità che vi sono state in questa triste vicenda da parte di chi guidava le aziende Bames e Sem, purtroppo non è stata data la possibilità di farlo nell’aula del Tribunale”.

Caso Bames: in arrivo l’ultima udienza e la voglia di giustizia degli ex lavoratori

Lo stesso ex sindacalista ha anche ripercorso tutta la cronistoria dopo che l’”impero” di Ibm in via Kennedy a Velasca è andato disgregandosi. ” Dalla prima crisi di Celestica (2003) sono passati oltre vent’anni e quasi undici dal fallimento e gli ex dipendenti in questo lungo periodo non hanno mai smesso di fare la loro parte (non hanno mai mollato) portando avanti una lotta esemplare contro chi, nel nostro Paese, ha speculato e specula, facendo giochi finanziari sulla vita delle persone anziché svolgere in modo onesto l’attività imprenditoriale – ha sottolineato Redaelli -. Hanno chiesto e continueranno a chiedere giustizia perché chi ha causato il disastro in Bames e Sem e chi ha avuto responsabilità paghi per quello che ha fatto e va riconosciuto a loro una parte del merito se si è arrivati a questo processo. Gli ex dipendenti hanno subìto sulla propria pelle le scelte di chi ha portato l’azienda al fallimento e gli ha causato forti disagi economici, danni psicologici e drammi familiari e dopo questa lunga attesa, ora non resta che attendere le decisioni che verranno prese dai Giudici. Auspicano di poter vedere una sentenza che riconosca le responsabilità di chi ha causato questa bancarotta fraudolenta, rimarcando la necessità di giustizia con la consapevolezza che qualsiasi sentenza non potrà ridare tutto quello che hanno perso. In ogni caso per loro (ma non solo): “chi ha causato questo disastro rimane moralmente responsabile!””.

 

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